MUSEO DELLA MARINERIA
Le Medaglie d’Oro di Lunga Navigazione
Le Medaglie d’Oro di Lunga Navigazione di Viareggio, come comunemente e affettuosamente chiamate dai Viareggini ricostituite ufficialmente e formalmente nel gennaio 1997, figurano da anni fra le Associani iscritte nell’Albo del Comune di Viareggio. Fin dall’inizio le Medaglie d’Oro hanno svolto le loro opera di volontariato non solo per la valorizzazione della tradizione marinara di Viareggio, ma si sono impegnate per affrontare i temi e le nuove problematiche inerenti al complesso Mondo del Mare (per gli inizi ricordiamo la Mostra Fotografica “Gente di Mare” accompagnata dalla pubblicazione dell’omonimo Catalogo nel 1998. Sono state spesso proprio loro a promuovere incontri, dibattiti, manifestazioni sul Mare e la Marineria, non solo con uno sguardo rivolto al passato, ma anche un’attenzione tutta nuova nei confronti del mondo giovanile e della scuola, collaborando con molte associazioni. Ricordiamo la costituzione del Premio Gente di Mare, fortemente voluta dal Segretario Zeffiro Rossi, instancabile ideatore di tante iniziative, come il restauro della lapide nel Cimitero Comunale, che ricorda i Marinai Viareggini morti a Golfo Aranci nel 1896, nonchè il reimpianto del “Mirto del Marinaio” in Piazza Manzoni che, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha rinnovato e rinverdito una delle più belle e delicate tradizioni della Marineria Velica Viareggina. La pubblicazione del Libro delle dediche, edita in collaborazione con l’Amministrazione Comunale in occasione del X anniversario dell’apertura del Museo. Solamente dal 2016 ad oggi sono stati effettuati più di novanta eventi, di diversa valenza e spessore, caratterizzati da una generosa assistenza da parte dei volontari delle Medaglie d’Oro.
Un capitolo a parte riveste il rapporto privilegato e elettivo con la locale Guardia Costiera, che ha affidato alla custodia delle Medaglie d’Oro più di duemila libretti di navigazione del Compartimento Marittimo di Viareggio, nonchè il Registro Ufficiale degli Imbarchi e degli Sbarchi del Porto di Viareggio. A seguito della scomparsa, avvenuta nel febbraio 2017, del Segretario Zeffiro Rossi, le Medaglie d’Oro, sotto la guida del nuovo Segretario Sirio Orselli hanno: aggiornato l’inventario dei reperti, proseguendo il lavoro iniziato dallo scomparso Zeffiro Rossi; messo in ordine tutta la documentazione cartacea della nascita del Museo della Marineria; ripristinato la piena fruibilità dei locali piano terra e del piano superiore del museo della marineria con l’aiuto economico della Fondazione Artiglio e delle stesse Medaglie d’oro. Infine le Medaglie d’Oro sono state, orgogliosamente, il fattivo tramite tra l’Amministrazione Comunale e la Famiglia Tayar per il compiuto restauro, ad opera dei Cantieri Del Carlo, del gozzo appartenuto al nostro Mario Tobino. A seguito della partecipazione a un bando di gara indetto dal Comune di Viareggio le Medaglie d’Oro hanno ottenuto la gestione ufficiale del Museo della Marineria fino al gennaio del 2020.
Il vecchio mercato ittico
Già nel 1908 si era manifestata l’esigenza della creazione di un mercato ittico in funzione della creazione del Compartimento Marittimo di Viareggio, decretata in quell’anno e divenuta operativa il 1° gennaio 1909. A tale scopo il Comune acquisì da privati un Magazzino, lungo il Canale Est. Tuttavia solo nel 1933 tale struttura fu oggetto di un completo e organico progetto di adeguamento e ristrutturazione, ad opera dell’Ing. Carlo Riccomini. Solo nel 1935 il progetto fu approvato in via definitiva. I lavori furono ufficialmente terminati il 28 agosto del 1938 e il 13 aprile del ’39 fu effettuato il necessario collaudo da parte dell’arch. Fantini. Dopo la guerra nel 1950 furono di nuovo ristrutturati e in parte ricostruiti i locali del Mercato con l’aggiunta delle stanze riservate al custode della struttura.
Dopo un’intensa attività alla metà degli anni ’80 il Mercato fu abbandonato per il nuovo Mercato Ittico e la vecchia struttura fu adibita a deposito degli oggetti smarriti. Nel 1998 l’Associazione Pro Museo della Marineria Toscana, costituitasi su iniziativa del Comandante Francesco Sargentini, riprese l’antico progetto della costituzione del Museo della Marineria, già avanzata dal 1920 in
occasione dei festeggiamenti del primo centenario dell’elevazione di Viareggio a Città. Il Comune di Viareggio accolse finalmente tale progetto e la struttura fu nuovamente ristrutturata a fini museali con lavori ultimati nel 2003. Si è dunque proceduto all’allestimento del Museo con reperti della marineria viareggina sotto la direzione del Comandante Flavio Serafini, alla quale hanno partecipato tutti i Viareggini. Finalmente il Museo della Marineria “Alberto Gianni” in memoria del Capo palombaro dell’Artiglio è stato inaugurato il 7 dicembre del 2006.
CENNI STORICI DEL MURAGLIONE ALL’ENTRATA DEL PORTO DI VIAREGGIO
LA DIGA FORANEA DI VIAREGGIO
Il significato letterale di diga “foranea” è quello di una protezione artificiale che sta appunto all’esterno (fuori) del porto, delimitandone l’imboccatura. E’ una costruzione che si rende necessaria soprattutto nei casi dei c.d. porti canale, cioè laddove non vi è un’insenatura naturale, ma semplicemente un canale che sfocia in mare, come a Viareggio, rendendo necessaria la creazione di darsene artificiali. Viareggio, nonostante vari progetti redatti nel 1700, rimase senza una vera e propria darsena fino alla venuta di Maria Luisa di Borbone, che nel 1819 commissionò la costruzione della Darsena Lucca, ultimata nel 1823. Questa opera, assieme ad altri provvedimenti presi dalla Duchessa, quali l’elevazione di Viareggio a Città, il Piano Regolatore e il Regolamento del Porto di Viareggio del 1821, stimolarono la crescita di Viareggio e della sua marineria, fino a quel momento assai modesta. In particolare il provvedimento del “fermo pesca” nel periodo di cova dei pesci, fece si che i Viareggini preferirono l’attività di trasporto alla pesca, tanto che questa fu poi lasciata a popolazione venute da fuori, come i “trabaccolari” di San Benedetto del Tronto. L’attività cantieristica subì un enorme sviluppo, tale da rendere necessario nel 1834 da parte di Carlo Ludovico di Borbone, succeduto alla madre Maria Luisa, l’emanazione di un nuovo regolamento per il Porto di Viareggio. Anche il passaggio del Ducato di Lucca, e quindi di Viareggio, al Granducato di Toscana non rallentò lo sviluppo della marineria viareggina, che con l’Unità d’Italia era già divenuta una delle più floride del nuovo stato, tanto che negli anni tra il 1871 e il 1873 venne realizzata una nuova darsena, cioè la Toscana. Lo sviluppo del Porto di Viareggio, per la già ricordata conformazione, non potè che essere sempre verso il mare aperto. L’allungamento del “pennello del molo” necessitò pertanto della costruzione di una diga foranea, che contenesse e proteggesse le darsene, che venivano man mano costruite. Così nel 1905 -1908 si ebbe la Darsena Italia (nel 1913 la posa della prima pietra del porto di Viareggio rimase senza seguito pratico per lo scoppio della prima guerra mondiale) e nel 1938 l’ultimazione della Darsena Impero, poi denominata Europa. Nel dopoguerra la ricostruzione del Porto di Viareggio con le sue darsene, pesantemente distrutte dai bombardamenti alleati, portò solo negli anni ’70 all’allungamento del Molo e alla creazione di una nuova grande Darsena, denominata Viareggio e del famoso “Triangolino”, cioè un’estesa area sabbiosa strappata al mare. Questa attuale conformazione del porto di Viareggio, in attesa di ulteriori preventivati interventi, ha imposto una Diga Foranea sempre più imponente, capace di proteggere con il Muraglione “ le Darsene dai venti soprattutto da libeccio, sul quale è stato posto il nuovo Faro di Viareggio con le segnalazioni per l’entrata del Porto.
Il Porto accoglie le imbarcazioni turistiche, ma non solo: è l’approdo sicuro per i pescherecci, che salpano e rientrano ogni notte, fedeli allo spirito marittimo che li guida da anni.
La tradizione si fonde con l’innovazione e la cultura che questo territorio si porta dietro, poichè quello del pescatore è uno dei mestieri più antichi sopravvissuti sino ad oggi.
Abbiamo voluto riflettere sulla figura del pescatore di una volta, al grande sacrificio che il mare richiede, e al profondo e primordiale rapporto tra uomo e mare.
Il mare… questo elemento misterioso e abissale.
I pescatori dimostrano il loro rispetto verso il mare, amandolo e trattandolo come un portatore di vita e di valori umani e culturali.
L’ultimazione del nuovo mercato Ittico porterà nuova suggestione all’ambiente circostante, e l’attenzione su tematiche nuove, attinenti al lavoro delle attività marittime in riferimento all’economia, al lavoro dei pescatori, alla gestione delle risorse marine, e ad una maggiore tutela dell’ambiente e del territorio costiero.
Abbiamo quindi deciso di rendere omaggio a questi instancabili lavoratori marittimi.
La voglia di rendere Viareggio un luogo migliore è ciò che ci ha spinto a partorire l’idea di un bando di concorso per la realizzazione di decorazioni a tema sui portoni dei chioschi dei pescatori, dietro alle banchine di approdo dei pescherecci, adiacenti al nuovo mercato Ittico, che sarà aperto a tutti gli artisti indipendenti e professionisti, alle scuole secondarie di secondo grado e alle accademie di belle arti del territorio.